
Cascina Vignazza e Molini in Borgo San Siro (PV)
I principi fondamentali delle Community Farm
Le Farm Community presentano ognuna un proprio approccio, ma con alcune caratteristiche in comune:
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sono inserite in un contesto rurale ritenuto il più adatto a realizzare condizioni di vita ad un tempo coerenti e prevedibili, ma ricche di situazioni direttamente ed evidentemente significative;
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sono insediamenti abitativi piccoli, strutturati intenzionalmente in modi non istituzionali, ma “familiari”, anche quando sono raggruppati in più moduli;
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gli interventi dello staff, le attività abilitative e le attività di verifica avvengono nel contesto “ecologico” della vita reale della comunità: le esperienze professionali e ludiche, la cura di sé e dell’ambiente sono guidate dai cicli naturali dei giorni e delle stagioni;
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la progettazione degli interventi e delle attività è individualizzata, tiene conto dei bisogni, delle caratteristiche, delle abilità e delle disabilità di ciascuno;
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molta attenzione è data alle attività ludiche ed espressive, ma il lavoro è fondamentale, come in ogni esistenza adulta; non ha mai carattere seriale e ripetitivo, meccanico e decontestualizzato;
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programmi psicoeducativi strutturati guidano la quotidianità, l’apprendimento e il problem solving, assieme ad interventi comportamentali di tipo positivo (prompt, modelling, rinforzo, ecc.). La strutturazione degli interventi e dell’intero contesto è fondamentale;
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importanza centrale del problema della comunicazione, disabilità nucleare dell’autismo, con l’utilizzo di strategie aumentative e supporti visivi;
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si richiede una formazione continua dello staff, con la consulenza e la supervisione di specialisti esterni;
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tensione costante di apertura verso l’esterno il “territorio” attraverso un sistema di scambi implicito nell’attività agricola e di allevamento;
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coinvolgimento e sostegno delle famiglie, in forme e secondo programmi diversificati.
(Fonte: AAVV. Autismo. L'umanità nascosta. Einaudi Editore, Torino 2006.)